Marco Garzia fotografo e cineasta, si occupa di fotografia dal 1976, quando durante il periodo di leva in marina trasformò quella che era una passione in professione.
Dall’anno 2008 trasforma quello che era l’archivio della sua attività di fotografo e d’agenzia in una raccolta chiamata ARCHIVIO COLLEZIONE GARZIA
Da 35 anni l’archivio fotografico si arricchisce, acquisendo fotografie e fondi fotografici di professionisti ed agenzie che hanno cessato l’attività, salvando spesso dalla perdita assoluta immagini uniche. Diventato ormai una raccolta con più di 5 milioni di negativi e stampe originali, che coprono un periodo temporale che va dal 1947 ai nostri giorni, rivelandosi una preziosa testimonianza della nostra società, nel 2012 l’Archivio è stato riconosciuto di interesse storico particolare dal Ministero dei Beni Culturali Italiano.
L’ Archivio Collezione Garzia si compone di più di cinque milioni di immagini (negativi, diapositive, stampe originali) realizzate o acquisite tramite fotografi, agenzie, antiquari e donazioni, nel corso della sua vita professionale come fotografo, da Marco Garzia.
Nel 2012 l’archivio/collezione è stato dichiarato di interesse storico particolare dal MiBac.
L’archivio non usufruisce di nessun finanziamento pubblico.
Da oggi potete donare tramite bonifico bancario specificando nella causale: sostengo con donazione l’ associazione culturale Romart per la cura, l’archiviazione e conservazione dell’ ArchivioCollezioneGarzia, via Eugenio Barsanti, 28 00146 Roma
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Gilbert Bécaud, pseudonimo di François Gilbert Silly (Tolone, 24 ottobre 1927 – Parigi, 18 dicembre 2001), è stato un cantante e compositore francese. Fu soprannominato Monsieur 100.000 volt (Signor 100.000 volt) per la sua grande energia sulla scena e per le sue oltre 400 canzoni. Il suo successo più celebre Et maintenant è del 1961.
François Gilbert Léopold Silly, dit Gilbert Bécaud , né le 24 octobre 1927 à Toulon et mort le 18 décembre 2001 à Boulogne-Billancourt est un chanteur, compositeur, pianiste et acteur français.
Au cours de sa carrière, il se produit trente-trois fois sur la scène de l’Olympia, où il gagne son surnom de « Monsieur 100 000 volts » en raison de son sens du swing, à cause des passions qu’il soulevait dans son sillage et de ses fans qui, souvent, cassaient par enthousiasme les fauteuils. Il laisse l’image d’un homme électrique, toujours en mouvement. Sa cravate à pois, ses quelque quatre cents chansons et sa main sur l’oreille (pour être sûr de chanter juste) sont d’autres images spécifiques qui ont marqué les esprits.
Gilbert Bécaud (French pronunciation: [ʒil.bɛːʁ be.ko], 24 October 1927 – 18 December 2001) was a French singer, composer, pianist and actor, known as “Monsieur 100.000 Volts” for his energetic performances. His best-known hits are “Nathalie” and “Et Maintenant”, a 1961 release that became an English language hit as “What Now My Love”. He remained a popular artist for nearly fifty years, identifiable in his dark blue suits, with a white shirt and “lucky tie”; blue with white polka dots. When asked to explain his gift he said, “A flower doesn’t understand botany.” His favourite venue was the Paris Olympia under the management of Bruno Coquatrix. He debuted there in 1954 and headlined in 1955, attracting 6,000 on his first night, three times the capacity. On November 13, 1997, Bécaud was present for the re-opening of the venue after its reconstruction.
Adriano Celentano (Milano, 6 gennaio 1938) è un cantautore, ballerino, conduttore televisivo, attore, regista, sceneggiatore, produttore discografico, montatore, e showman italiano.
È soprannominato il molleggiato per via del suo modo di ballare. In tutta la sua carriera Celentano ha venduto oltre 150 milioni di dischi. Adriano Celentano è l’artista italiano con le più alte vendite di dischi stimati.
Molto spesso anche autore delle musiche e canzoni (a volte coautore di musica e testi, anche se, secondo la moglie Claudia Mori, li lasciò firmare ad altri) grazie alla sua carriera e ai suoi grandi successi, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, è considerato uno dei pilastri della musica leggera italiana. Il suo carattere ha fatto sì che attorno a Celentano si costruisse un personaggio divenuto un emblema e un’icona per molti italiani del secondo dopoguerra.
Gli viene riconosciuto il merito di avere capito che qualcosa nel mondo della musica (e del costume) stava cambiando, e quindi di avere introdotto in Italia, influenzato dalle nuove stelle del rock and roll proveniente dagli Stati Uniti, un nuovo tipo di musica, sfrenata e di grande appeal soprattutto per i giovani di allora.
Ha recitato in circa 40 film, e pubblicato altrettanti album discografici riscuotendo enorme successo sia nel campo musicale sia nel mondo del cinema che lo ha visto trionfare dalla fine degli anni sessanta fino agli inizi dei novanta con Jackpot che ad oggi rimane il suo ultimo film.
Adriano Celentano (Italian pronunciation: [adriˈaːno tʃelenˈtaːno]; born 6 January 1938) is an Italian singer, composer, comedian, actor, film director and TV host. He is the best-selling male Italian singer.
Celentano was born in Milan at 14 Via Gluck, about which he later wrote the famous song “Il ragazzo della via Gluck” (“The boy from Gluck Street”). His parents were from Foggia, in Apulia, and had moved north for work.
Heavily influenced by his idol Elvis Presley and the 1950s rock revolution and by the American actor Jerry Lewis, he has retained his popularity in Italy for over 50 years, selling millions of records and appearing in numerous TV shows and movies. In the latter respect, he has also been a creator of a comic genre, with his characteristic walking and his facial expressions. For the most part, his films were commercially successful; indeed in the 1970s and part of the 1980s, he was the king of the Italian box office in low budget movies. As an actor, critics point to Serafino (1968), directed by Pietro Germi, as his best performance.
He has released forty albums, comprising twenty nine studio albums, three live albums, and eight compilations. His most famous songs are “La coppia piu’ bella del mondo”, which sold over one million copies, and was awarded a gold disc; “Azzurro” (1968), written by Paolo Conte; and “Prisencolinensinainciusol” (1972), which was written to mimic the way English sounds to non-English speakers despite being almost entirely nonsense.
Celentano was referenced in the 1979 Ian Dury and the Blockheads song and single, “Reasons to be Cheerful, Part 3”, as one of the aforementioned “reasons to be cheerful,” and in Fellini’s 1986 film Ginger and Fred.
Adriano Celentano has been a vegetarian since 2005 and defends animal rights.
Marcello Marchesi (Milano, 14 aprile 1912 – Cabras, 19 luglio 1978) è stato uno scrittore, sceneggiatore, regista cinematografico e teatrale, paroliere e attore italiano.
Fu anche giornalista, scrittore, autore di canzoni e cantante, autore di programmi televisivi e radiofonici, pubblicitario e talent scout (lanciò fra gli altri Sandra Mondaini, Gino Bramieri, Walter Chiari, Gianni Morandi, Cochi e Renato, Paolo Villaggio). La sua vita privata e la sua carriera si incrociarono con le fasi salienti e i personaggi più importanti della storia italiana del 1900.
Marcello Marchesi (4 April 1912 – 19 July 1978) was an Italian screenwriter and film director. He wrote 64 films between 1939 and 1977. He also directed six films between 1951 and 1952.
He was born in Rome, Italy and died in San Giovanni in Sinis, Italy.
Anthony Perkins (New York, 4 aprile 1932 – Hollywood, 12 settembre 1992) è stato un attore, regista e sceneggiatore statunitense, conosciuto soprattutto per il ruolo del serial killer Norman Bates nel film Psycho di Alfred Hitchcock e nei suoi tre sequel.
Anthony Perkins (April 4, 1932 – September 12, 1992) was an American actor and singer.
He was nominated for the Academy Award for Best Supporting Actor for his second film, Friendly Persuasion, but is best known for playing Norman Bates in Alfred Hitchcock’s Psycho and its three sequels.
His other films include The Trial, Fear Strikes Out, Tall Story, The Matchmaker, Pretty Poison, North Sea Hijack, Five Miles to Midnight, The Black Hole, Murder on the Orient Express and Mahogany.
Mina è la più grande voce italiana di sempre. Ma non solo. Per gli italiani Mina è un’icona al pari di altri grandi “marchi”che parlano di qualità eccelsa nel mondo, quali Ferrari o Fellini. Nell’immaginario collettivo per gli italiani Mina è un patrimonio del quale andare orgogliosi.
Mina ha incarnato il modello del talento e della diva dello spettacolo sulle scene, in televisone e nei suoi dischi. Ha fatto la storia della televisione italiana negli anni ’60 e ’70 per poi decidere di non apparirvi più. Ha interpretato le canzoni di successo che hanno accompagnato la vita quotidiana degli italiani per 40 anni. Mina pubblica un lavoro discografico inedito ogni anno.
Oggi è forse l’unico caso al mondo di un artista che non si concede ai media (infatti non rilascia interviste e non fa né recitals né apparizioni pubbliche da più di 20 anni) rimanendo ugualmente al primo posto in classifica ogni volta che pubblica un nuovo disco.
Oltre a intensificare la sua attività discografica, negli ultimi anni Mina ha scritto su importanti testate, incarico in cui si è rivelata padrona di un pensiero importante: protagonista di seguitissimi editoriali dove il suo talento come artista e la sua acutezza e credibilità l’hanno portata ad essere autorevole come editorialista tanto quanto come cantante.
Con l’ironia che il suo “talento totale” le ha costantemente assicurato, Mina, già da molti anni prima che si parlasse di “look”, ha sempre giocato con la sua immagine, stravolgendola nelle copertine dei suoi dischi, che sono anche state oggetto di mostre nei musei italiani. Mina ha sempre precorso i tempi e amato confrontarsi con le nuove tecnologie. Nel 2001 ha aperto le porte del suo studio di registrazione attraverso internet, dando in streaming un filmato dove registrava live.
Le richieste di poter vedere Mina in questo documento filmato al server dell’operatore Wind telecomunicazioni s.p.a. sono state addirittura 50 milioni, facendo collassare l’intero sistema…
Mina è un’artista eclettica e versatile che ha interpretato musica di tutti i generi spaziando tra i diversi stili con assoluta proprietà di linguaggio.
Mina, nome d’arte di Mina Anna Maria Mazzini (Busto Arsizio, 25 marzo 1940)
Mina is the greatest Italian singer of all times, but not only. For Italians, Mina is an icon equally as important as the biggest and best known names about which they boast as proof that Italy has the highest quality everything in the world, like Ferrari or Fellini. In the Italian collective imagination, Mina is a national treasure to be proud of and jealously guarded.
During the ‘60s and the ‘70s Mina embodied the very essence of the ultra-talented superstar on stage, in TV and in her records. She made television history and then suddenly, inexplicably decided to retire. She sang Italy’s greatest hits, which for over 40 years have been the leitmotiv of the everyday life of the Italian people. Nowadays Mina releases one record a year. She is perhaps the only artist in the world that does not offer herself up to the media – as a matter of fact, she does not grant interviews, has not appeared in concert or made any other public appearance for more than 20 years. Yet, all her new albums reach number one in the national hit parade.
In addition to her recordings, in recent years Mina has published as freelance journalist in important newspapers and magazines, revealing a penchant for deep, thought-provoking insight. Her successful columns have earned her a new, wide-flung reputation as a talented editorialist, demonstrating intelligence and adding wide journalistic credibility to her fame as singer.
Thanks to her capacity for “self-irony” that her unrivalled talent has always assured her, Mina has always laughed about, played and gambled with her imagine, varying it in a thousand ways in the media and even on her record sleeves, many of which have been placed on exhibit in Italian museums of art. Always ahead of her times, Mina remains on the cutting edge even in new technologies. In 2001 she opened the doors of her recording studios to the WWW by streaming an extended version of the videotaped session of her new album. The night the video went on-line, the server was overwhelmed with over 50,000 connection requests and the entire system crashed.
Mina is an eclectic, versatile artist completely at ease with a repertoire spanning all musical genres, all of which she has sung with masterful panache.
Desde siempre, Mina es la voz italiana más importante. Pero no sólo eso. Para los italianos Mina representa un icono a la altura de otras grandes “marcas” que hablan de calidad excelsa en el mundo, como Ferrari o Fellini. Para los italianos, Mina es un patrimonio del que se sienten orgullosos.
Ha encarnado el modelo del talento y de la diva del espectáculo en escenarios, discos y televisión. Ha formado parte de la historia de la televisión italiana en los años ’60 y ’70 y fue su propia decisión no volver a aparecer en ella. Ha interpretado canciones de éxito que han acompañado la vida cotidiana de los italianos durante cuarenta años. Mina publica un trabajo discográfico inédito cada año.
Hoy es, quizá, el único caso en el mundo de un artista que sin concederse a los mass-media (de hecho, no concede entrevistas y no hace recitales ni apariciones públicas desde hace más de veinte años) consigue estar siempre en el primer puesto de la clasificación cada vez que saca un disco nuevo. Además de su actividad discográfica en los ultimos años, Mina ha escrito en importantes periódicos descubriéndose protagonista de editoriales con gran público lector; y su talento y credibilidad la revelaron, en estos años, dueña de un pensamiento libre e importante, tan importante como en su faceta musical.
Actualmente, Mina escribe en el semanal “Vanity Fair”. Un talento con mayúsculas y excepcionalmente rico de ironía el de Mina, que ya muchos años antes de que se hablara de “look”, siempre ha jugado con su imagen, cambiándola de arriba abajo en las portadas de sus discos, también objeto de muestras en algunos museos italianos. Siempre se ha adelantado a los tiempos y le ha encantado medirse con las nuevas tecnologías. En 2001 abrió las puertas de su estudio de grabación a internet, dando en streaming un video donde grababa en vivo. Las peticiones para poder ver a Mina en este documento filmado al server del operador Wind telecomunicazioni s.p.a, llegaron a los cincuenta millones e hicieron colapsando todo el sistema.
Mina es una artista ecléctica y versátil que ha interpretado todos los géneros de la música, alternando los diferentes estilos con absoluta propiedad de lenguaje.
Ricordare il passato, farlo vivere nel presente e consegnarlo al futuro.
L’ Archivio Collezione Garzia si compone di più di quattro milioni di immagini ( negativi, diapositive, stampe originali ) realizzate o acquisite tramite fotografi, agenzie, antiquari e donazioni, nel corso della sua vita professionale come fotografo, da Marco Garzia.
Nel 2012 l’archivio collezione è stato dichiarato di interesse storico particolare dal MiBac.
Una collezione di ricordi di cinema, moda, stile, cultura del Novecento che ci regala scatti celebri e sconosciuti, catalogati con pazienza e perizia, testimoni di momenti e incontri irripetibili.
Luchino Visconti, Romy Schneider e Alain Delon mentre cenano a Venezia nel 1962, uno sguardo tra l’intenza Monica Vitti e il profilo perfetto di Marcello Mastroianni, David Niven, Amedeo Nazzari e Alberto Sordi in una pausa sul set di “I due nemici” del 1961, Alberto Moravia davanti alla boutique parigina di Christian Dior nel 1961, ma anche Papa Giovanni Paolo II con le scarpe da ginnastica, o Fidel Castro e Che Guevara durante i festeggiamenti del Pimo Maggio nel 1961 ( i primi dopo la Rivoluzione).
Questi sono solo alcuni momenti che possiamo ritrovare nell’ Archivio, preziosa custodia di immagini vive che rivendicano con forza una cittadinanza nell’epoca dell’effimero e del consumo veloce e spesso poco consapevole.
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John Birks “Dizzy” Gillespie (Cheraw, 21 ottobre 1917 – New York, 6 gennaio 1993) è stato un trombettista, pianista e compositore statunitense. Jazzista, fu anche cantante, percussionista e bandleader. Con Charlie Parker fu, negli anni quaranta, uno degli inventori e delle figure chiave del bebop e del jazz moderno.
Gilbert Bécaud, pseudonimo di François Gilbert Silly (Tolone, 24 ottobre 1927 – Parigi, 18 dicembre 2001), è stato un cantante e compositore francese. Fu soprannominato Monsieur 100.000 volt (Signor 100.000 volt) per la sua grande energia sulla scena e per le sue oltre 400 canzoni. Il suo successo più celebre Et maintenant è del 1961.
François Gilbert Léopold Silly, dit Gilbert Bécaud , né le 24 octobre 1927 à Toulon et mort le 18 décembre 2001 à Boulogne-Billancourt est un chanteur, compositeur, pianiste et acteur français.
Au cours de sa carrière, il se produit trente-trois fois sur la scène de l’Olympia, où il gagne son surnom de « Monsieur 100 000 volts » en raison de son sens du swing, à cause des passions qu’il soulevait dans son sillage et de ses fans qui, souvent, cassaient par enthousiasme les fauteuils. Il laisse l’image d’un homme électrique, toujours en mouvement. Sa cravate à pois, ses quelque quatre cents chansons et sa main sur l’oreille (pour être sûr de chanter juste)2sont d’autres images spécifiques qui ont marqué les esprits.
Gilbert Bécaud (French pronunciation: [ʒil.bɛːʁ be.ko], 24 October 1927 – 18 December 2001) was a French singer, composer, pianist and actor, known as “Monsieur 100.000 Volts”for his energetic performances. His best-known hits are “Nathalie” and “Et Maintenant”, a 1961 release that became an English language hit as “What Now My Love”. He remained a popular artist for nearly fifty years, identifiable in his dark blue suits, with a white shirt and “lucky tie”; blue with white polka dots. When asked to explain his gift he said, “A flower doesn’t understand botany.” His favourite venue was the Paris Olympia under the management of Bruno Coquatrix. He debuted there in 1954 and headlined in 1955, attracting 6,000 on his first night, three times the capacity. On November 13, 1997, Bécaud was present for the re-opening of the venue after its reconstruction.
Colin Hicks, una figura che ha avuto il suo momento di popolarità in Italia quando fu scritturato da Davide Matalon per la Broadway, etichetta che in quello stesso periodo aveva fatto uscire i dischi di una certa Baby Gate. A questo punto non si può fare a meno di spiegare chi è e come arriva da noi questo ragazzo dai grandi incisivi e dal ciuffettone biondo.
Colin nasce a Londra nel 1941; nel 1956 comincia a girare il mondo imbarcandosi su una nave mercantile come marinaio. L’anno dopo, a soli sedici anni esordisce come cantante e stupisce il pubblico esibendosi in un locale di Città del Capo in Sudafrica, proprio mentre suo fratello maggiore Thomas emerge in patria come cantante di rock’n’roll, con il nome di Tommy Steele.
Tornato a Londra, Colin viene messo sotto contratto dalla prestigiosa Pye Records, con la quale realizza nel 1957 tre 45 giri: Empty Arms Blues, La Dee Dah e Jambalaya. La casa discografica spera di fare il colpo come con Petula Clark e con Lonnie Donegan, ma il ragazzo non vende. Colpa del genere di musica troppo simile a quello di suo fratello? Fatto sta che il suo impresario gli consiglia di tentare la fortuna all’estero e gli procura alcune scritture in Italia dove, accompagnato dal suo gruppo “The Cabin Boys”, viene notato da Matalon che subito lo destina alla sua scuderia e nei primi mesi del 1958 gli pubblica un EP con quattro cover di pezzi che di lì a poco diventeranno dei classici del genere: Johnny B. Goode, Mean Woman Blues, Tutti Frutti e Whole Lotta Shakin’ Goin’ On.
Il personaggio decolla grazie a una fortunatissima esibizione, nel maggio del 1958, al Sistina di Roma come “spalla” dei Platters, che erano allora al massimo della popolarità. I giornali dell’epoca parlano dell’«Elvis Presley inglese», dello «stile sincopato» e della sua scatenata performance ai limiti dell’acrobatico, che il regista Blasetti vorrà riproporre nel film “Europa di notte”. Di qui parte una carriera tutta in discesa, con un rinnovo contrattuale di ben tre anni e con partecipazioni televisive e cinematografiche che gli danno una buona visibilità. Assieme a Mina e a Adriano Celentano compare nel cast di “Juke Box… Urli d’amore”, dove canta Giddy-Up-A-Ding-Dong e Hangin’ Around, contenute in uno dei due 45 giri che il Vampiro ci propone oggi. L’altro disco, inciso più o meno nello stesso periodo, contiene invece Rock And Roll Shoes e Oh Boy.Colin si stabilisce in Italia e si sposa; con i suoi Cabin Boys partecipa alla realizzazione di Capatosta Sweet, un 45 giri che Connie Francis proporrà al pubblico italiano nello show “Il signore delle ventuno” condotto da Ernesto Calindri. Continua l’uscita di 45 giri e di EP che pescano nello sterminato repertorio di pezzi rock, con qualche concessione anche alla lingua italiana (la sua versione di Impazzivo per te, ad esempio, uscirà su flexy come allegato alla rivista “Il Musichiere”). Nel 1961 scade il contratto con la Broadway e Colin torna a casa. Cercherà di rifare capolino in Italia due anni dopo, ma ad appena ventitré anni sembra essere già un po’ “lesso”. Lo accompagnano sempre i Cabin Boys ma, sperando che non se ne accorga nessuno, la formazione è completamente nuova: sono dei ragazzi che prima si facevano chiamare Shel Carson Combo e che non sono altro che i futuri Rokes.