Month: dicembre 2015

#AnnaMagnani

Anna Magnani (Roma, 7 marzo 1908 – Roma, 26 settembre 1973) è stata un’attrice italiana.

Considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia.Attrice simbolo del cinema italiano, è altresì particolarmente conosciuta per essere stata, insieme ad Alberto Sordi e Aldo Fabrizi, una delle figure preminenti della romanità cinematografica del XX secolo. Celebri le sue interpretazioni, soprattutto in film come Roma città aperta, Bellissima, Mamma Roma e La rosa tatuata. Quest’ultimo le valse un Oscar alla miglior attrice protagonista.

 

Anna Magnani (Italian pronunciation: [ˈanna maɲˈɲaːni]; 7 March 1908 – 26 September 1973) was an Italian stage and film actress. She won the Academy Award for Best Actress, along with four other international awards, for her portrayal of a Sicilian widow in The Rose Tattoo.

Born in Rome,she worked her way through Rome’s Academy of Dramatic Art by singing at night clubs. During her career, her only child was stricken by polio when he was 18 months old and remained crippled.

She was referred to as “La Lupa,” the “perennial toast of Rome” and a “living she-wolf symbol” of the cinema. Time magazine described her personality as “fiery”, and drama critic Harold Clurman said her acting was “volcanic”. In the realm of Italian cinema she was “passionate, fearless, and exciting,” an actress that film historian Barry Monush calls “the volcanic earth mother of all Italian cinema.”Director Roberto Rossellini called her “the greatest acting genius since Eleonora Duse”. Playwright Tennessee Williams became an admirer of her acting and wrote The Rose Tattoo specifically for her to star in, a role for which she received an Oscar in 1955.

After meeting director Goffredo Alessandrini she received her first screen role in La cieca di Sorrento (The Blind Woman of Sorrento) (1934) and later achieved international fame in Rossellini’s Rome, Open City (1945), considered the first significant movie to launch the Italian neorealism movement in cinema. As an actress she became recognized for her dynamic and forceful portrayals of “earthy lower-class women” in such films as L’Amore (1948), Bellissima (1951), The Rose Tattoo (1955), The Fugitive Kind (1959) and Mamma Roma (1962). As early as 1950 Life magazine had already stated that Magnani was “one of the most impressive actresses since Garbo”.

Anna Magnani a Parigi acquista dei regali per il natale del 1960 in compagnia del bassotto “Madame” che aveva lavorato con lei nel film “Siamo donne” del 1953

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#AlbertoSordi #AlbertoLattuada #IlMafioso

Mafioso è un film del 1962, diretto dal regista Alberto Lattuada.

Mafioso is a 1962 Italian black-comedy film directed by Alberto Lattuada. The film stars Alberto Sordi as a factory manager who visits his hometown in Sicily and is tasked with performing a hit for the mafia. It was awarded Best Film at the San Sebastian Film Festival.

Alberto Sordi (Roma, 15 giugno 1920 – Roma, 24 febbraio 2003) è stato un attore cinematografico, regista sceneggiatore, conduttore televisivo, compositore, cantante, e doppiatore italiano.

Alberto Sordi (Italian: [alˈbɛrto ˈsordi]; 15 June 1920 – 24 February 2003), Cavaliere di Gran Croce OMRI was an Italian actor. He was also a film director and the dubbing voice of Oliver Hardy in the Italian version of the Laurel & Hardy films.

Alberto Lattuada (Vaprio d’Adda, 14 novembre 1914 – Orvieto, 3 luglio 2005) è stato un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico italiano. Intellettuale dalla personalità eclettica, appassionato di letteratura, arte e fotografia, era noto soprattutto per aver trasposto sullo schermo molti celebri romanzi e alcuni colossal anche per il piccolo schermo.

Alberto Lattuada (Italian pronunciation: [alˈbɛrto lattuˈaːda; latˈtwaːda]; 13 November 1914 – 3 July 2005) was an Italian film director.

 

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Antonio Badalamenti, diligente caposquadra e supervisore in un’industria meccanica lombarda, attende il suono della sirena che comunica la fine della giornata lavorativa. Antonio è un emigrante siciliano a Milano, uno dei tanti ma con maggiore fortuna, che si appresta a tornare in Sicilia per le vacanze estive con la sua famiglia quando, poco prima di andare verso casa, viene convocato da un dirigente, un italo-americano di origini siciliane, che gli consegna un piccolo pacco regalo da recapitare personalmente a Don Vincenzo, “notabile” e paesano di Antonio.

Antonio, sua moglie Marta, lombarda, e le due piccole bambine affrontano il lungo viaggio fino a Calamo dove vengono accolti dalla famiglia di lui con un lauto pranzo tipicamente siciliano. Nella consegna del regalo presso la villa del destinatario, Antonio viene dapprima bistrattato dalla domestica e poi convocato dal notabile. Il dono rappresenta, a sua insaputa, una sentenza di morte della Mafia americana da comunicare a quella siciliana, incaricata dell’esecuzione.

Dopo un alterco tra il padre e un venditore di un terreno a causa dell’aumento del prezzo preteso, Antonio fa un incontro apparentemente casuale con Liborio, braccio destro di Don Vincenzo, che lo invita ad accompagnarlo in paese mentre tenta di far rinascere in Antonio una presunta “sicilianità”, essendo stato in gioventù un “picciotto d’Onore” (non assassino, ma compiacente). Don Liborio gli regala una coppola e lo invita a sparare con una pistola a un chiosco con tiro a segno, risultando infallibile e suscitando la sua approvazione. Antonio viene convocato nuovamente da Don Vincenzo, che nel frattempo ha convinto il venditore riluttante ad accettare la vendita del terreno alle condizioni precedentemente pattuite. Antonio ricambia con un “bacia-mano”.

La sera prima di partire per la Lombardia, Antonio si sveglia di notte per andare a una battuta di caccia con gli amici, e per le strade del paese incontra don Liborio che lo invita a raggiungere don Vincenzo, il quale gli chiede un favore: “un viaggio” per consegnare una lettera in una meta sconosciuta, favore che Antonio, tra molte titubanze e quasi terrore, accetta.

Antonio viene fatto salire su un camion e rinchiuso in una cassa poi trasportata in aereo negli Stati Uniti; qui viene prelevato e condotto in un appartamento dove, insieme a dei malavitosi newyorchesi, visiona un filmino amatoriale che gli illustra il motivo del suo viaggio, quello di eliminare un uomo caduto in disgrazia. Antonio, oramai pienamente coinvolto, viene condotto in una sala di un barbiere e fredda la vittima seduta in poltrona, poi fa ritorno in Sicilia con le stesse modalità dell’andata per poi rincasare con tanto di selvaggina procuratagli per l’occasione.

Tornato in fabbrica, fa visita al ragioniere a cui aveva sottratto inavvertitamente una penna poco prima della partenza, che lo ringrazia esclamando che se tutti fossero come Antonio si vivrebbe meglio. Lo sguardo di Antonio indugia feroce sulla frase appena ascoltata, per poi tornare speditamente ai suoi obblighi di caposquadra. La sua vita cambierà per sempre.

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#MariaCallas

Maria Callas, nome d’arte di Anna Maria Cecilia Sophia Kalogeropoulou (greco: Άννα Μαρία Καικιλία Σοφία Καλογεροπούλου; New York, 2 dicembre 1923 – Parigi, 16 settembre 1977), è stata un soprano greco, in possesso della nazionalità statunitense e naturalizzata italiana fino al 1966, quando rinunciò ad entrambe per ottenere quella greca[1]. Nata a New York da genitori greci, Maria Callas studiò ad Atene dal 1939 al 1945, intraprendendo la carriera internazionale dai tardi anni quaranta agli anni sessanta.

 

Η Μαρία Κάλλας (Μαρία Άννα Σοφία Καικιλία Καλογεροπούλου) (Νέα Υόρκη, 2 Δεκεμβρίου 1923 – Παρίσι 16 Σεπτεμβρίου 1977) υπήρξε κορυφαία υψίφωνος και η πλέον γνωστή παγκοσμίως ντίβα της όπερας.

 

Maria Callas, Commendatore OMRI (Greek: Μαρία Κάλλας; December 2, 1923 – September 16, 1977), was an American-born Greek soprano and one of the most renowned and influential opera singers of the 20th century. Critics praised her bel canto technique, wide-ranging voice and dramatic interpretations. Her repertoire ranged from classical opera seria to the bel canto operas of Donizetti, Bellini and Rossini and further, to the works of Verdi and Puccini; and, in her early career, to the music dramas of Wagner. Her musical and dramatic talents led to her being hailed as La Divina.

Born in New York City and raised by an overbearing mother, she received her musical education in Greece and established her career in Italy. Forced to deal with the exigencies of wartime poverty and with myopia that left her nearly blind onstage, she endured struggles and scandal over the course of her career. She turned herself from a heavy woman into a svelte and glamorous one after a mid-career weight loss, which might have contributed to her vocal decline and the premature end of her career. The press exulted in publicizing Callas’s allegedly temperamental behavior, her supposed rivalry with Renata Tebaldi and her love affair with Greek shipping tycoon Aristotle Onassis. Although her dramatic life and personal tragedy have often overshadowed Callas the artist in the popular press, her artistic achievements were such that Leonard Bernstein called her “the Bible of opera” and her influence so enduring that, in 2006, Opera News wrote of her: “Nearly thirty years after her death, she’s still the definition of the diva as artist—and still one of classical music’s best-selling vocalists.

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