1959

#FredBuscaglione

-Fred Buscaglione, all’anagrafe Ferdinando Buscaglione (Torino, 23 novembre 1921 – Roma, 3 febbraio 1960), è stato un cantautore, polistrumentista e attore italiano.

-Ferdinando “Fred” Buscaglione (Italian pronunciation: [ˈfrɛd buskaʎˈʎoːne]; 23 November 1921 – 3 February 1960) was an Italian singer and actor who became very popular in the late 1950s. His public persona – the character he played both in his songs and his movies – was of a humorous mobster with a penchant for whisky and women.

Alla fine degli anni cinquanta Fred Buscaglione era uno degli uomini di spettacolo più richiesti, e non solo come cantante. Era dappertutto: nelle pubblicità, alla televisione e nei film, prima con brevi apparizioni canore, poi in ruoli autonomi incarnando quasi sempre la figura del simpatico spaccone.

La sua attività si faceva sempre più frenetica, girava due o tre film contemporaneamente il mattino, registrava spettacoli televisivi nel pomeriggio, la sera incideva dischi e la notte cantava nei night, spostandosi a bordo di una vistosa auto americana, una Ford Thunderbird che lui chiamava “Criminalmente bella”, come una delle sue canzoni. Ma il successo ebbe per lui anche conseguenze sgradevoli dal momento che la moglie Fatima, forse gelosa del suo successo e dei pettegolezzi apparsi sui rotocalchi che lo dipingevano come un tombeur de femmes e che gli attribuivano flirt con le attrici con cui recitava, soprattutto con Scilla Gabel e Anita Ekberg, finì col separarsi da lui, che si trasferì all’Hotel Rivoli di Roma.

Forse stanco del suo personaggio di “duro”, sul finire degli anni cinquanta Fred iniziò a incidere canzoni melodiche, talvolta scritte anche da altri autori come: Guarda che luna, Non partir (di Giovanni D’Anzi e Alfredo Bracchi) e Al chiar di luna porto fortuna (scritta da Carlo Alberto Rossi).
Tre settimane prima della morte, in un’intervista al quotidiano Stampa Sera, espresse l’intenzione di ritirarsi nel giro di due anni, affermando: «Prima che la gente mi volti le spalle, Fred il duro sparirà, e io tornerò a essere solo Ferdinando Buscaglione».

#RomySchneider

Romy Schneider, pseudonimo di Rosemarie Magdalena Albach-Retty (Vienna, 23 settembre 1938 – Parigi, 29 maggio 1982), è stata un’attrice tedesca naturalizzata francese   https://it.wikipedia.org/wiki/Romy_Schneider.

Romy Schneider, née Rosemarie Magdalena Albach le à Vienne en Autriche et morte le à Paris, est une actrice allemandenote 1 naturalisée française1.

Au début des années 1950, vers l’âge de quinze ans, elle commence sa carrière d’actrice dans le genre Heimatfilm allemand. De 1955 à 1957, elle interprète l’impératrice Élisabeth d’Autriche, surnommée « Sissi », dans trois films — Sissi (1955), Sissi impératrice (1956) et Sissi face à son destin (1957) — qui lui valent succès et reconnaissance internationale.

En 1958, elle rencontre l’acteur Alain Delon avec lequel elle se fiance en 1959 ; elle s’installe alors en France où elle joue dans des films à succès, acclamée par la critique et dirigée par des réalisateurs parmi les plus remarquables de l’époque. Sa relation avec Alain Delon prend fin en 1963, tandis qu’elle entame une carrière aux États-Unis ; par la suite, elle se marie deux fois. Le fils de son premier mariage meurt dans un accident en 1981 à l’âge de quatorze ans. En mai 1982, âgée de 43 ans, Romy Schneider est retrouvée morte dans son appartement parisien rue Barbet-de-Jouy.

Romy Schneider obtient par deux fois le César de la meilleure actrice pour ses rôles dans L’important c’est d’aimer (1975) et Une histoire simple (1978).

Romy Schneider (23 September 1938 – 29 May 1982) was a film actress born in Vienna who held German and French citizenship. She started her career in the German Heimatfilm genre in the early 1950s when she was 15. From 1955 to 1957, she played the central character of Empress Elisabeth of Austria in the Austrian Sissi trilogy. Schneider moved to France where she made successful and critically acclaimed films with some of the most notable film directors of that era.

cannes 1959

 

#SanteMonachesi

Sante Monachesi (Macerata, 10 gennaio 1910 – Roma, 28 febbraio 1991) è stato un artista, pittore e scultore italiano, fondatore nel 1932 del “Movimento Futurista nelle Marche”.

Sante Monachesi (1910-1991), was an Italian painter belonging to the modern movement of the Scuola romana (Roman School) and founder in 1932 of the Movimento Futurista nelle Marche (Futurist Movement of Marche)

 

Sante Monachesi novembre 1959

 

#NicolaArigliano

Nicola Arigliano (Squinzano, 6 dicembre 1923 – Calimera, 30 marzo 2010) è stato un cantante e attore italiano.

Noto al grande pubblico come interprete di successo nel panorama della musica leggera italiana, ha riscosso nella sua lunga carriera lusinghieri apprezzamenti anche come cantante di jazz.

 

#FrançoisTruffaut #RobertoRossellini

François Roland Truffaut (Parigi, 6 febbraio 1932 – Neuilly-sur-Seine, 21 ottobre 1984) è stato un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, attore e critico cinematografico francese. Importante protagonista del cinema francese tra gli anni sessanta e settanta, assieme agli amici e colleghi Jean-Luc Godard, Claude Chabrol, Éric Rohmer e Jacques Rivette diede vita a una nuova corrente cinematografica denominata nouvelle vague, letteralmente “nuova ondata”, che traeva ispirazione dalla passata stagione del Neorealismo italiano e che influenzerà successivamente numerosi registi americani della New Hollywood.

Roberto Gastone Zeffiro Rossellini (Roma, 8 maggio 1906 – Roma, 3 giugno 1977) è stato un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italiano.È stato uno dei più importanti registi della storia del cinema italiano, che ha contribuito a rendere noto al mondo con pellicole quali Roma città aperta (1945), Paisà (1946), Germania anno zero (1948) e Il generale Della Rovere (1959).

 

cannes maggio 1959

 

#MinaMazzini

“Se non avessi la mia voce vorrei avere quella di una
giovane ragazza italiana di nome Mina”

Sarah Vaughan. 1968.

 

Mina è la più grande voce italiana di sempre. Ma non solo. Per gli italiani Mina è un’icona al pari di altri grandi “marchi”che parlano di qualità eccelsa nel mondo, quali Ferrari o Fellini. Nell’immaginario collettivo per gli italiani Mina è un patrimonio del quale andare orgogliosi.

Mina ha incarnato il modello del talento e della diva dello spettacolo sulle scene, in televisone e nei suoi dischi. Ha fatto la storia della televisione italiana negli anni ’60 e ’70 per poi decidere di non apparirvi più. Ha interpretato le canzoni di successo che hanno accompagnato la vita quotidiana degli italiani per 40 anni. Mina pubblica un lavoro discografico inedito ogni anno.

Oggi è forse l’unico caso al mondo di un artista che non si concede ai media (infatti non rilascia interviste e non fa né recitals né apparizioni pubbliche da più di 20 anni) rimanendo ugualmente al primo posto in classifica ogni volta che pubblica un nuovo disco.

Oltre a intensificare la sua attività discografica, negli ultimi anni Mina ha scritto su importanti testate, incarico in cui si è rivelata padrona di un pensiero importante: protagonista di seguitissimi editoriali dove il suo talento come artista e la sua acutezza e credibilità l’hanno portata ad essere autorevole come editorialista tanto quanto come cantante.
Con l’ironia che il suo “talento totale” le ha costantemente assicurato, Mina, già da molti anni prima che si parlasse di “look”, ha sempre giocato con la sua immagine, stravolgendola nelle copertine dei suoi dischi, che sono anche state oggetto di mostre nei musei italiani. Mina ha sempre precorso i tempi e amato confrontarsi con le nuove tecnologie. Nel 2001 ha aperto le porte del suo studio di registrazione attraverso internet, dando in streaming un filmato dove registrava live.
Le richieste di poter vedere Mina in questo documento filmato al server dell’operatore Wind telecomunicazioni s.p.a. sono state addirittura 50 milioni, facendo collassare l’intero sistema…

Mina è un’artista eclettica e versatile che ha interpretato musica di tutti i generi spaziando tra i diversi stili con assoluta proprietà di linguaggio.

 

 

“If I didn’t have my own voice, I’d like to have the voice of a young Italian girl named Mina”

Sarah Vaughan. 1968.

 

Mina is the greatest Italian singer of all times, but not only. For Italians, Mina is an icon equally as important as the biggest and best known names about which they boast as proof that Italy has the highest quality everything in the world, like Ferrari or Fellini. In the Italian collective imagination, Mina is a national treasure to be proud of and jealously guarded.

During the ‘60s and the ‘70s Mina embodied the very essence of the ultra-talented superstar on stage, in TV and in her records. She made television history and then suddenly, inexplicably decided to retire. She sang Italy’s greatest hits, which for over 40 years have been the leitmotiv of the everyday life of the Italian people. Nowadays Mina releases one record a year. She is perhaps the only artist in the world that does not offer herself up to the media – as a matter of fact, she does not grant interviews, has not appeared in concert or made any other public appearance for more than 20 years. Yet, all her new albums reach number one in the national hit parade.

In addition to her recordings, in recent years Mina has published as freelance journalist in important newspapers and magazines, revealing a penchant for deep, thought-provoking insight. Her successful columns have earned her a new, wide-flung reputation as a talented editorialist, demonstrating intelligence and adding wide journalistic credibility to her fame as singer.

Thanks to her capacity for “self-irony” that her unrivalled talent has always assured her, Mina has always laughed about, played and gambled with her imagine, varying it in a thousand ways in the media and even on her record sleeves, many of which have been placed on exhibit in Italian museums of art. Always ahead of her times, Mina remains on the cutting edge even in new technologies. In 2001 she opened the doors of her recording studios to the WWW by streaming an extended version of the videotaped session of her new album. The night the video went on-line, the server was overwhelmed with over 50,000 connection requests and the entire system crashed.

Mina is an eclectic, versatile artist completely at ease with a repertoire spanning all musical genres, all of which she has sung with masterful panache.

 

 

“Si no tuviera la voz que tengo quisiera tener la de una muchacha italiana que se llama Mina”

Sarah Vaughan. 1968.

 

Desde siempre, Mina es la voz italiana más importante. Pero no sólo eso. Para los italianos Mina representa un icono a la altura de otras grandes “marcas” que hablan de calidad excelsa en el mundo, como Ferrari o Fellini. Para los italianos, Mina es un patrimonio del que se sienten orgullosos.

Ha encarnado el modelo del talento y de la diva del espectáculo en escenarios, discos y televisión. Ha formado parte de la historia de la televisión italiana en los años ’60 y ’70 y fue su propia decisión no volver a aparecer en ella. Ha interpretado canciones de éxito que han acompañado la vida cotidiana de los italianos durante cuarenta años. Mina publica un trabajo discográfico inédito cada año.

Hoy es, quizá, el único caso en el mundo de un artista que sin concederse a los mass-media (de hecho, no concede entrevistas y no hace recitales ni apariciones públicas desde hace más de veinte años) consigue estar siempre en el primer puesto de la clasificación cada vez que saca un disco nuevo. Además de su actividad discográfica en los ultimos años, Mina ha escrito en importantes periódicos descubriéndose protagonista de editoriales con gran público lector; y su talento y credibilidad la revelaron, en estos años, dueña de un pensamiento libre e importante, tan importante como en su faceta musical.

Actualmente, Mina escribe en el semanal “Vanity Fair”. Un talento con mayúsculas y excepcionalmente rico de ironía el de Mina, que ya muchos años antes de que se hablara de “look”, siempre ha jugado con su imagen, cambiándola de arriba abajo en las portadas de sus discos, también objeto de muestras en algunos museos italianos. Siempre se ha adelantado a los tiempos y le ha encantado medirse con las nuevas tecnologías. En 2001 abrió las puertas de su estudio de grabación a internet, dando en streaming un video donde grababa en vivo. Las peticiones para poder ver a Mina en este documento filmado al server del operador Wind telecomunicazioni s.p.a, llegaron a los cincuenta millones e hicieron colapsando todo el sistema.

Mina es una artista ecléctica y versátil que ha interpretado todos los géneros de la música, alternando los diferentes estilos con absoluta propiedad de lenguaje.

#FredBuscaglione

Fred Buscaglione, nome d’arte di Ferdinando Buscaglione (Torino, 23 novembre 1921 – Roma, 3 febbraio 1960), è stato un cantautore, polistrumentista e attore italiano.

A Torino dal 1946, Fred aveva ricominciato a frequentare assiduamente l’amico Leo Chiosso, con il quale iniziò a comporre canzoni. Il rapporto tra i due era praticamente simbiotico, al punto che si trasferirono nello stesso palazzo, in due appartamenti dirimpetto l’uno all’altro, in Via Eusebio Bava 26 bis, in zona Vanchiglia. Trascorrevano giorni e notti intere insieme a chiacchierare a scambiarsi idee, battute e frasi musicali che Leo annotava e Fred accennava sulla tastiera del pianoforte.

 Molto spesso si trattava di canzoni un po’ strampalate, che parlavano con ironia di “bulli e pupe”, di New York e di Chicago, di duri spietati con i nemici, ma sempre in balia delle donne e dell’alcool.

Nacquero così le canzoni che lo fecero conoscere in tutta Italia, molte delle quali eseguite dal vivo in concerto e registrate su disco, alcune in coppia con la moglie Fatima quali: Che bambola!, Teresa non sparare, Eri piccola così, Love in Portofino, Porfirio Villarosa (ispirata alla figura del celebre playboy Porfirio Rubirosa), Whisky facile.

Fred si calò nel personaggio, facendosi crescere un paio di baffetti e presentandosi in scena in doppiopetto gessato e cappello a larghe falde, ispirato a Clark Gable ed ai gangster americani come apparivano nei racconti hard-boiled di scrittori quali Damon Runyon, uno degli autori preferiti da Chiosso.

La sua discografia, nonostante la brevità della sua carriera, è folta. Nel 1956 incise numerosissime canzoni e in quello stesso anno uscirono i suoi primi 33 giri. Eppure non fu facile per lui trovare una casa discografica che accettasse di incidere quelle canzoni così trasgressive e inconsuete per l’epoca. Le sue prime incisioni risalgono al 1952, alcuni pezzi standard del repertorio jazz per l’etichetta La Voce del Padrone (oggi pressoché introvabili), ma nessuno si sentiva di dargli l’opportunità di incidere le “sue” canzoni.

Un aiuto decisivo arrivò dall’amico Gino Latilla, che aveva ottenuto un discreto successo con la canzone Tchumbala-bey scritta dal duo Chiosso-Buscaglione. Egli insistette tanto con il direttore della sua casa discografica, la Cetra, affinché lui gli lasciasse incidere le sue canzoni, al punto di anticipare di tasca propria le spese, e così nel 1955 vide la luce il primo singolo: un 78 giri che contiene due canzoni: Che bambola!/Giacomino. L’idea piacque al pubblico e il singolo vendette circa 980.000 copie in assenza di qualsiasi battage pubblicitario cosicché Buscaglione, incoraggiato da questo inaspettato successo, decise di incidere tante altre canzoni e sempre grazie all’appoggio di Latilla partecipò ad alcune trasmissioni radiofoniche, che contribuirono notevolmente alla sua nascente popolarità.

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Ferdinando “Fred” Buscaglione (Italian pronunciation: [ˈfrɛd buskaʎˈʎoːne]; 23 November 1921 – 3 February 1960) was an Italian singer and actor who became very popular in the late 1950s. His public persona – the character he played both in his songs and his movies – was of a humorous mobster with a penchant for whisky and women.

Ferdinando Buscaglione was born in Turin, Italy on 23 November 1921. The son of a porter, his great passion for music appeared at a very young age. When he was 11, his parents enrolled him at the Giuseppe Verdi Conservatory in Turin. During his teen years, he performed at night clubs in Turin singing jazz and playing double bass and violin.

During World War II, he was incarcerated in an American internment camp in Sardinia. His musical talent was apparent and he was allowed to join the orchestra of the allied radio station of Cagliari. This permitted Buscaglione to continue to make music and to experiment with new sounds and rhythms coming from the U.S. (Most foreign music had been officially forbidden by the Italian Fascist regime.)

After the war, Buscaglione returned to Turin and resumed working as a musician for various bands. He then formed his own group, the Asternovas. During a tour in Switzerland in 1949 he met and married the half-German half-Moroccan entertainer Fatima Robin. In the meantime he was gradually creating his public character, inspired by Clark Gable and Mickey Spillane’s gangsters. His friend Leo Chiosso, a lyricist who wrote many of his songs, told him stories about gangsters and their babes, New York City and Chicago, tough men who were ruthless with enemies but easily fell victims to a woman’s charms. Together they wrote the hits that brought nationwide fame to Buscaglione: Che bambola (Whatta babe!), Teresa non sparare (Theresa, don’t shoot!), Eri piccola così (You were so small), Guarda che luna (Look, What A (beautiful) Moon), Love in Portofino, Porfirio Villarosa (a caricature of Porfirio Rubirosa), Whisky facile (Easy Whiskey).

After perfecting his routine in night clubs and theatres he started recording his songs in 1955; the first single (a shellac 78rpm record containing ‘Che bambola’ and ‘Giacomino’) sold 1,000,000 copies with close to no promotion, propelling him to a degree of fame he never considered possible.

By the end of the 1950s, Buscaglione was one of Italy’s most wanted entertainers. He appeared on advertising campaigns, on television, in movies.

At 38 years of age, he was killed in a car accident when his pink Ford Thunderbird collided with a truck in the early hours before dawn in Rome, of all places, right before the U.S. embassy. Only hours earlier he had dinner with some friends at a restaurant in Rome and met future Italian pop diva Mina Mazzini who made her Sanremo Music Festival debut earlier. The two discussed future collaboration that sadly never materialized.

Alongside his legacy, in songs and movies, Buscaglione deserves mention for having encouraged musicians and singers from the newer generation (the one influenced by the earliest forms of rock and roll) to stand up against the conservative producers and discographers of the time, demanding recognition for their art and their style. In this role he proved instrumental in the rise of the “yellers” scene which from the early 60s started to revolutionize the Italian popular music panorama

#MarleneDietrich #OrsonWelles

Marie Magdalene “Marlene” Dietrich /maɐ̯’le:nə ‘di:tʀɪç/ (Berlino, 27 dicembre 1901 – Parigi, 6 maggio 1992) è stata un’attrice e cantante tedesca naturalizzata statunitense.

Fra le più note icone del mondo cinematografico della prima metà del Novecento, la Dietrich fu un vero e proprio mito, lasciando un’impronta duratura attraverso la sua recitazione, le sue immagini e l’interpretazione delle canzoni (arricchite da una voce ammaliante e sensuale). La Dietrich fu una delle prime dive grazie ad un insieme di qualità, raramente ripetuto dopo di lei, che fu sufficiente a farla entrare nella leggenda dello show business quale modello di femme fatale per antonomasia. Il suo mito nacque e si sviluppò in contrapposizione a quello della divina Greta Garbo, entrambe star di punta di due compagnie di produzione rivali.

L’American Film Institute ha inserito la Dietrich al nono posto tra le più grandi star della storia del cinema.

 

-George Orson Welles (Kenosha, 6 maggio 1915 – Los Angeles, 10 ottobre 1985) è stato un attore, regista, sceneggiatore, scrittore, drammaturgo e produttore cinematografico statunitense.

 È considerato uno degli artisti più versatili e innovativi del Novecento in ambito teatrale, radiofonico e cinematografico. Conquistò il successo all’età di ventitré anni grazie allo spettacolo radiofonico La guerra dei mondi, trasmissione che, leggenda narra, scatenò il panico in buona parte degli Stati Uniti, facendo credere alla popolazione di essere sotto attacco da parte dei marziani. Questo insolito debutto gli diede la celebrità e gli fece ottenere un contratto per un film all’anno con la casa di produzione cinematografica RKO, da realizzare con assoluta libertà artistica. Nonostante questa vantaggiosa clausola, solo uno dei progetti previsti poté vedere la luce: Quarto potere (1941), il più grande successo cinematografico di Welles, considerato “il più bel film della storia del cinema” secondo un sondaggio della rivista britannica Sight & Sound che ha interpellato oltre 250 critici e registi cinematografici.

La carriera successiva di Welles fu ostacolata da una lunga serie di difficoltà e inconvenienti che non gli permise di continuare a lavorare a Hollywood e che lo costrinse a trasferirsi in Europa, dove continuò a cercare di realizzare le proprie opere finanziandosi soprattutto con apparizioni in film altrui. Fra i suoi molti progetti, Welles riuscì a realizzare e dirigere film come: Macbeth (1948), Otello (1952), L’infernale Quinlan (1958), Il processo (1962), F come falso (1975) ed altri.

La sua fama è aumentata dopo la sua morte, avvenuta nel 1985, ed è considerato uno dei maggiori registi cinematografici e teatrali del XX secolo[]. Palma d’oro a Cannes nel 1952 (all’epoca Gran Prix du Festival), ricevette, tra gli altri riconoscimenti, l’Oscar alla carriera nel 1971. Nel 2002 è stato votato dal British Film Institute come il più grande regista di tutti i tempi. L’American Film Institute ha inserito Welles al sedicesimo posto tra le più grandi star della storia del cinema.

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theatre de l’Etoile 1959

Marie MagdaleneMarleneDietrich (/mɑːrˈlnəˈdtrɪk/, German pronunciation: [maɐ̯ˈleːnə ˈdiːtʁɪç]; 27 December 1901 – 6 May 1992)was a German actress and singer who held both German and American citizenship.Throughout her unusually long career, which spanned from the 1910s to the 1980s, she maintained popularity by continually reinventing herself.

In the 1920s in Berlin, Dietrich acted on the stage and in silent films. Her performance as Lola-Lola in The Blue Angel (1930) brought her international fame and resulted in a contract with Paramount Pictures. Dietrich starred in Hollywood films such as Morocco (1930), Shanghai Express (1932), and Desire (1936). She successfully traded on her glamorous persona and “exotic” looks, and became one of the highest-paid actresses of the era. Throughout World War II, she was a high-profile entertainer in the United States. Although she still made occasional films after the war, Dietrich spent most of the 1950s to the 1970s touring the world as a marquee live-show performer.

Dietrich was noted for her humanitarian efforts during the war, housing German and French exiles, providing financial support and even advocating their US citizenship. For her work on improving morale on the front lines during the war, she received several honors from the United States, France, Belgium, and Israel. In 1999, the American Film Institute named Dietrich the ninth-greatest female star of classic Hollywood cinema.

George Orson Welles (/ˈwɛlz/; May 6, 1915 – October 10, 1985) was an American actor, director, writer, and producer who worked in theatre, radio, and film. He is remembered for his innovative work in all three: in theatre, most notably Caesar (1937), a Broadway adaptation of William Shakespeare’s Julius Caesar; in radio, the legendary 1938 broadcast “The War of the Worlds”; and in film, Citizen Kane (1941), consistently ranked as one of the all-time greatest films.

Welles directed a number of high-profile stage productions for the Federal Theatre Project in his early twenties, including an adaptation of Macbeth with an entirely African American cast, and the political musical The Cradle Will Rock. In 1937 he and John Houseman founded the Mercury Theatre, an independent repertory theatre company that presented a series of productions on Broadway through 1941. Welles found national and international fame as the director and narrator of a 1938 radio adaptation of H. G. Wells’ novel The War of the Worlds performed for his radio anthology series The Mercury Theatre on the Air. It reportedly caused widespread panic when listeners thought that an invasion by extraterrestrial beings was actually occurring. Although some contemporary sources claim these reports of panic were mostly false and overstated, they rocketed Welles to notoriety.

His first film was Citizen Kane (1941), which he co-wrote, produced, directed, and starred in as Charles Foster Kane. Welles was an outsider to the studio system and directed only 13 full-length films in his career. He struggled for creative control on his projects early on with the major film studios and later in life with a variety of independent financiers, and his films were either heavily edited or remained unreleased. His distinctive directorial style featured layered and nonlinear narrative forms, uses of lighting such as chiaroscuro, unusual camera angles, sound techniques borrowed from radio, deep focus shots, and long takes. He has been praised as “the ultimate auteur”.

Welles followed up Citizen Kane with critically acclaimed films including The Magnificent Ambersons in 1942 and Touch of Evil in 1958. Although these three are his most acclaimed films, critics have argued other works of his, such as The Lady from Shanghai (1947) and Chimes at Midnight (1966),are underappreciated.

In 2002, Welles was voted the greatest film director of all time in two British Film Institute polls among directors and critics,and a survey of critical consensus, best-of lists, and historical retrospectives calls him the second most acclaimed director of all time (behind Alfred Hitchcock). Known for his baritone voice, Welles was an actor in radio and film, a Shakespearean stage actor, and a magician noted for presenting troop variety shows in the war years.

fonti wikipedia

#Totò #AntoniodeCurtis

Totò, pseudonimo di Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfiro-genito Gagliardi de Curtis di Bisanzio,(brevemente Antonio de Curtis) (Napoli, 15 febbraio 1898 – Roma, 15 aprile 1967), è stato un artista italiano. Attore simbolo dello spettacolo comico in Italia, soprannominato «il principe della risata», è considerato, anche in virtù di alcuni ruoli drammatici, uno dei maggiori interpreti nella storia del teatro e del cinema italiani. Si distinse anche al di fuori della recitazione, lasciando contributi come drammaturgo, poeta, paroliere, cantante.

Nato Antonio Vincenzo Stefano Clementeda Anna Clemente (Palermo, 2 gennaio 1881 – Napoli, 23 ottobre 1947) e dal marchese Giuseppe De Curtis (Napoli, 12 agosto 1873 – Roma, 29 settembre 1944), fu adottato nel 1933 dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas.

Maschera nel solco della tradizione della commedia dell’arte, accostato a comici come Buster Keaton e Charlie Chaplin,ma anche ai fratelli Marx e a Ettore Petrolini. In quasi cinquant’anni di carriera spaziò dal teatro (con oltre 50 titoli) al cinema (con 97 pellicole) e alla televisione (con 9 telefilm e vari sketch pubblicitari), lavorando con molti tra i più noti protagonisti dello spettacolo italiano e arrivando a sovrastare con numerosi suoi film i record d’incassi. Adoperò una propria unicità interpretativa, che risaltava sia in copioni puramente brillanti sia in parti più impegnate, sulle quali si orientò soprattutto verso l’ultima fase della sua vita, che concluse in condizioni di quasi cecità a causa di una grave forma di corioretinite, probabilmente aggravata dalla lunga esposizione ai fari di scena. Spesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici, fu ampiamente rivalutato dopo la morte, tanto da risultare ancor oggi il comico italiano più popolare di sempre.

Franca Faldini, sua compagna, diventata giornalista e scrittrice dopo la morte dell’attore, scrisse nel 1977 il libro Totò: l’uomo e la maschera, realizzato insieme a Goffredo Fofi, in cui raccontò sia il profilo artistico sia la vita dell’attore fuori dal set, con l’intento principale di smentire alcune false affermazioni riportate da scrittori e giornalisti riguardo alla sua personalità.

Prince Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio (15 February 1898 – 15 April 1967), best known by his stage name Totò (Italian pronunciation: [toˈtɔ]) born simply as Antonio De Curtis, and nicknamed il Principe della risata (“the Prince of laughter”), was an Italian comedian, film and theatre actor, writer, singer and songwriter.

While he first gained his popularity as a comic actor, his dramatic roles, poetry, and songs are all deemed to be outstanding;[citation needed] his style and a number of his recurring jokes and gestures have become universally known memes in Italy.[citation needed] Writer and philosopher Umberto Eco has thus commented on the importance of Totò in Italian culture: Mario Monicelli, who directed some of the most appreciated of Totò’s movies, thus described his artistic value:

With Totò, we got it all wrong. He was a genius, not just a grandiose actor. And we constrained him, reduced him, forced him into a common human being, and thus clipped his wings.

— Mario Monicelli, Cinquant’anni di cinema. As a comic actor, Totò was classified as an heir of the Commedia dell’Arte tradition, and was compared to such figures as Buster Keaton and Charlie Chaplin.
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nella foto: Perugia, 21 novembre 1956 durante la prima dello spettacolo “A prescindere”.

 

#RomySchneider

Romy Schneider, pseudonimo di Rosemarie Magdalena Albach-Retty (Vienna, 23 settembre 1938 – Parigi, 29 maggio 1982), è stata un’attrice tedesca naturalizzata francese.

La vera svolta nella carriera di Romy Schneider avvenne con il film L’amante pura (1958). Durante la lavorazione conobbe Alain Delon e con lui ebbe una lunga relazione sentimentale, trasferendosi a Parigi. Da questo momento recitò in film di produzione prevalentemente francese e italiana, come La piscina (1968) di Jacques Deray, La Califfa (1970) di Alberto Bevilacqua, Ludwig (1973) di Luchino Visconti, dove fu una ben diversa Elisabetta di Baviera, e La morte in diretta (1979) di Bertrand Tavernier, distinguendosi per la luminosa bellezza e il temperamento drammatico.

Romy Schneider (23 September 1938 – 29 May 1982) was a film actress born in Vienna who held German and French citizenship. She started her career in the German Heimatfilm genre in the early 1950s when she was 15. From 1955 to 1957, she played the central character of Empress Elisabeth of Austria in the Austrian Sissi trilogy. Schneider moved to France where she made successful and critically acclaimed films with some of the most notable film directors of that era.

 

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